Perché
Tutti Uguali Tutti Diversi
Nonostante tutte le campagne informative e divulgative sullo stigma e sul pregiudizio in salute mentale, ancora oggi le persone affette da disturbo mentale, portano con loro il “marchio” devastante che questo tipo di malattia quasi impone, interpretato, di volta in volta, in via assolutamente pregiudiziale, come colpa, vergogna, maledizione, pericolosità, violenza, inaffidabilità, condanna, altro. La parola “stigma”, infatti, dal latino “stigma –atis” e dal greco “stigma –atos”, significa “marchio, macchia, impronta, segno distintivo”. Il vocabolario della lingua italiana “Il Conciso” dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, ne dà la seguente descrizione: “Attribuzione di qualità negative a una persona o a un gruppo di persone, soprattutto rivolta alla loro condizione sociale e reputazione”. In psichiatria rappresenta la discriminazione che le persone affette da disturbo mentale subiscono, fondata esclusivamente sul pregiudizio ed uno degli ostacoli principali all’accesso alle cure necessarie.
A causa di tale connotazione, il malato si isola ancora di più, contribuendo, paradossalmente, ad alimentare ulteriormente il pregiudizio e lo stesso stigma. Conseguenza inevitabile di tale segno distintivo è rappresentata dall’esclusione sociale di questi soggetti, fenomeno dilagante nell’attuale contesto mondiale, che non si configura in un luogo determinato, ma in un modello perverso di sviluppo che nega i diritti e le libertà dei cittadini più vulnerabili e tra questi di quelli affetti da malattia mentale. Possono essere considerati luoghi dell’esclusione non solo gli Ospedali Psichiatrici ed i Manicomi, ma qualunque altro luogo o condizione abitativa e di vita che ostacoli il diffondersi degli scambi e delle relazioni umane.
Una delle armi per combattere il dilagare di tale cultura aberrante è rappresentata dalla capillare diffusione di una maggiore conoscenza sull’argomento e, nello specifico, da una più puntuale ed autentica divulgazione di tutto quanto ruota attorno alla malattia mentale ed alle persone che ne soffrono, attraverso canali di comunicazione soprattutto non verbali ed occasioni di “contaminazione” e di “scambi”, che fungano da avvio per l’avvio di un reale processo di trasformazione culturale.
L’obiettivo del sito
“Diversi nelle loro libere espressioni personali,
ma uguali nel poter cogliere le stesse opportunità”
L’obiettivo del presente sito è quello di determinare l’avvio di un possibile cambiamento o almeno di inedite rielaborazioni e rivisitazioni della concezione che nei secoli si è venuta a stratificate sulla follia e sulle persone che in qualche modo la custodiscono, attraverso una innovativa campagna di informazione, di sensibilizzazione e di lotta allo stigma, fondata sulla creatività, sulla interazione e sulla contaminazione.
Tale obiettivo verrà perseguito attraverso occasioni di incontro, di confronto, di scambi e di rielaborazioni, che coinvolgeranno più attori, più risorse, più intelligenze, più sinergie, che, seppur a diverso titolo, gravitano intorno al mondo della salute mentale.
Sono Sportiva…Mente perché è giunto il momento di coinvolgere l’intera collettività e le sue immense risorse, per aprire un dibattito sulla necessità di riconoscere i diritti e le libertà a tutti i cittadini, al di là di qualunque forma di differenza.
Giuseppe Pillo
responsabile CSM Troia e ideatore del progetto